La leggenda della Piera

La Piera. Passeggia di notte per il bosco, con la sua carriola, alla ricerca di tassi da raccogliere. Nessuno l’ha mai vista davvero, ma è lì. Si aggira silenziosa tra i figuranti, ha un passo lento e la carriola cigola un po’. La senti? Se sei un figurante, la sentirai anche tu la prossima volta che sarai giù al buio aspettando che il cane risolva la ricerca al più presto…

Figuranti nella notte

Una sera, durante un allenamento con i cani da soccorso eravamo nel bosco al freddo e al buio, era inverno e tutto il gruppo si stava muovendo con le torce.
Si lavora, si scherza, si gioca, ci si prende in giro, tutto come sempre. Io ero un po’ stanca e, nel tentativo di riposare un attimo, mi sono appoggiata ad una pianta troppo sottile, rischiando di finire con la faccia per terra. Mi hanno presa in giro parecchio quella sera.

Tra una ricerca e l’altra ci spostiamo per lavorare nella zona più bassa, passando accanto al canale e arrivata lì, guardo in giro, mi affaccio e trovo un tasso morto. “Poverino!” inizio a dire e in un attimo tutto il gruppo si ritrova affacciato sul canale a guardare quel corpicino in perfetto stato, appoggiato sul terreno.

La serata finisce, torno a casa e dopo essermi scongelata finalmente mi riposo. Dopo una settimana ci troviamo di nuovo nel bosco, è freddo e buio e siamo in giro con le torce.
“Ma che fine avrà fatto?” chiedo a Fabry mentre sono affacciata sul canale guardando il punto dove avevamo visto il tasso.
Fabry si affaccia, verifica l’assenza del tasso “lo avrà portato via la Piera” mi dice con tranquillità. Continuo a camminare, lavoriamo e inizio a pensare alla Piera.

La mia spiccata immaginazione crea una signora anziana, un po’ gobba, capelli arruffati grigi raccolti in una cipolla, calzettoni spessi che le arrivano al polpaccio e gonna larga rossa a quadri. Sopra ha una mantella di lana. Passeggia per i boschi, con un passo lento, il respiro pesante. Spinge una vecchia carriola che ha la ruota davanti un po’ storta e cigola un po’. La Piera trova il tasso, lo raccoglie con delicatezza, lo appoggia nella carriola e lo porta via. Continuo a chiedermi il motivo di tutto questo, senza riuscire a darmi una risposta… “Che se ne fa del tasso morto? Lo va a seppelire?”.

Passa qualche settimana, lavoriamo ancora in quella zona e continuo a non capire, continuo a cercare di dare un senso a questa storia, ma non ci riesco. “Quanti tassi avrà raccolto? Ci sarà un cimitero dei tassi da qualche parte o usa la pelliccia?”. Sono ormai molti giorni che ci penso, non ho mai visto la Piera, eppure lavoriamo in questi boschi da molto tempo. Ipotizzo che si reca nel bosco nel pomeriggio, o al mattino, con la luce. Noi lavoriamo sempre al buio, per questo non ho mai incontrato la Piera.

Un giorno, in un attimo di pausa tra un cane e l’altro, stanca di continuare ad avere la testa impegnata da questo pensiero chiedo a Fabry “ma chi è la Piera? E perché ha preso il tasso? Che se ne fa?”.

Lui mi guarda parecchio perplesso e borbotta un: “eh?”

Rifaccio la domanda, che non mi sembrava poi così strana. “Non so di chi tu stia parlando!” mi dice anche un po’ scocciato. Io inizio a pensare che mi stia prendendo in giro come spesso succede e insisto “la Piera, la signora che ha preso il tasso” lui mi guarda un po’ preoccupato “quale tasso Jess?”.
Inizio ad avere qualche dubbio e sottovoce provo ancora “quello che c’era nel canale, quello morto, quel tasso che la Piera ha portato via, lo hai detto tu…”.

Attimo di imbarazzante silenzio. Occhi al cielo. Conosco quello sguardo, significa che non ho capito qualcosa… Continuo a guardare Fabry in attesa di una risposta.
“La piena! La P I E N A ha portato via il tasso, quando ha piovuto!”.

Fine. Un senso di delusione mi ha invasa perché non avrei mai conosciuto quella strana signora.

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